Dopo 20 anni non crede ai suoi occhi: ha lasciato 10 euro sul suo conto corrente e mai avrebbe immaginato cosa sarebbe accaduto.
Ci sono storie che fanno sorridere, altre che fanno riflettere. Questa le fa entrambe. Arriva dalla Francia e inizia in modo molto semplice: un ragazzo nel 2005 apre un Livret A, uno dei conti di risparmio più diffusi (e sicuri) nel Paese.

Versamento minimo richiesto: 10 euro. Li deposita e poi, per vent’anni, se ne dimentica. Nessun prelievo, nessun altro versamento. Solo quei 10 euro, fermi lì. Cos’è successo ai suoi risparmi dopo 20 anni? Non ci crederai!
Lascia 10 euro sul conto: vent’anni dopo quello che trova è assurdo
Il Livret A è uno strumento di risparmio regolato dallo Stato francese. Niente rischi, niente tasse sugli interessi. Eppure, proprio questa “sicurezza totale” comporta un rendimento molto basso.

Per anni il tasso d’interesse si è aggirato intorno all’1,5%, oggi (aprile 2025) è salito al 2,4%, ma resta comunque lontano da ciò che può offrire un investimento anche solo prudente. Dunque, cosa ha trovato sul conto il nostro cittadino francese?
Il saldo sul suo conto era impensabile
Nel 2025, dopo due decenni, si ricorda del suo Livret A e decide di controllare il saldo.
Si aspetta una piccola sorpresa, magari qualche euro in più.

Invece la sorpresa c’era, ma non bella. Infatti trova sul conto solo 13,70 euro. Solo 3 euro e 70 centesimi guadagnati in vent’anni. Una crescita minima, in pratica simbolica. Ma perfetta per spiegare, in modo concreto e senza numeri complicati, perché tenere i soldi fermi non fa bene a nessuno.
E allora la domanda nasce spontanea: se invece di 10 euro, quel ragazzo ne avesse messi 100? O mille? Avrebbe avuto un guadagno proporzionalmente maggiore, certo, ma sempre poco significativo. Con 100 euro, oggi avrebbe in tasca 131,80 euro. In pratica, poco più di 30 euro di interesse in 20 anni.
Il conto corrente non è un investimento
Questa storia è un piccolo esempio, ma racchiude una grande lezione. Tenere i soldi fermi su un conto sicuro può farci sentire tranquilli, ma nel tempo non solo non li fa crescere: li fa perdere di valore.
Ed è per questo che si parla sempre di più di “educazione finanziaria”. Saper scegliere dove e come destinare i propri risparmi oggi è diventata una competenza fondamentale. E non servono operazioni spericolate in Borsa: esistono strumenti a basso rischio che garantiscono rendimenti più dignitosi.
Come investire in Europa
Proprio per incentivare un uso più attivo dei risparmi, l’Unione Europea ha lanciato l’iniziativa “Unione del risparmio e degli investimenti”. L’obiettivo è quello di convincere i cittadini a non tenere i soldi bloccati su conti a basso rendimento e a investire almeno una parte del propriocapitale in strumenti utili anche all’economia reale, come le PMI, la transizione verde e le infrastrutture.
Una proposta che permetterebbe ai cittadini di ottenere rendimenti più alti e un circolo di denaro continuo così da far crescere l’economia.