Proposta della Regione Lazio per tutelare la salute di tutti i cittadini: assistenza psicologica primaria inserita nel servizio di sanità pubblica.
Se ne parla da diverso tempo, da almeno un decennio, ma con la pandemia è diventato un tema caldo e molto dibattuto, quello della salute mentale dei cittadini. Viviamo in un’epoca molto delicata, i ritmi frenetici imposti dalla quotidianità, la società in continua trasformazione, i disturbi del sonno e l’insonnia sempre più diffusi, la depressione che colpisce sia giovani che adulti, l’influenza dei social, il cyberbullismo e la vita virtuale ben diversa da quella reale.
Tutto ciò ha un impatto profondo sulla salute mentale e sul benessere dei cittadini. In più, a questi fattori si aggiungono precariato, stipendi bassi, situazione geopolitica instabile e preoccupante, caro vita alle stelle e perdita di potere di acquisto. Non è certo un caso se la depressione è stata definita come malattia del millennio, e ciò comporta perdita di stimolo, smarrimento, perdita di valori sociali, insicurezze, paure e addirittura odio nei confronti della società stessa.
A tal proposito, il PD ha presentato una proposta, in congiunzione con altre forze d’opposizione, ed è una delle rarissime volte in cui i vari partiti sono concordi, per garantire un servizio di tutela psicologica per i cittadini e inserito nella sanità pubblica. Saranno raccolto firme sul territorio, ma si deve far presto, poiché quello della salute mentale è un tema che necessita di interventi tempestivi.
La salute mentale e il benessere psicologico di tutti i cittadini dovrebbero essere un diritto garantito dal sistema sanitario pubblico. Il Partito Democratico è promotore di questa legge, ma è appoggiato anche dall’opposizione. Nei giorni scorsi è stata presentata una proposta di legge per creare un servizio di assistenza psicologica primaria, ovviamente gratuito e universale.
La proposta, al momento, prevede uno sportello ogni 15 mila abitanti, da inserire tra i servizi essenziali del sistema sanitario della Regione Lazio. Claudio Marotta, della Sinistra Civica Ecologista, ha affermato che lo psicologo dovrebbe essere sempre a disposizione del cittadino, si tratta di un servizio essenziale “per ridurre le disuguaglianze tra chi può permettersi uno psicologo privato e chi non può”.
In realtà, questa si tratta di una proposta depositata già due anni fa, eppure mai presa in considerazione. Ora, finalmente, qualcosa si muove, e tra qualche settimana si inizierà a raccogliere le firme dei cittadini su tutto il territorio. Il diritto alla salute mentale è un principio fondamentale, promosso anche dall’OMS, e ogni Paese deve fare di tutto per garantirlo.
Il Sistema Sanitario Nazionale, tramite l’Asl, mette a disposizione alcune sedute dallo psicologo, pagando soltanto il prezzo del ticket, del valore di 35 euro, ma l’assistenza psicologica deve avvenire tramite impegnativa fornita dal proprio medico. Le prime 5/8 sedute rientrano nel ticket, mentre la prima consulenza è gratuita. La nuova proposta cerca di abbattere la barriera, sia del ticket che dell’Asl, garantendo uno psicologo privato per tutti coloro che necessitano di assistenza.
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