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“È un disastro per i pensionati”: le nuove misure mettono tutti in allarme

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Andrea Cerasi

Nuove misure, impreviste, dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, che cambiano l’economia mondiale: cosa succede alle pensioni?

L’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e l’applicazione di nuove normative fiscali e di una politica aggressiva hanno messo sul piede di guerra il mondo intero. Improvvisamente, la guerra dei dazi ha innescato una battaglia economica di livello mondiale. Se i dazi statunitensi si sono abbattuti contro ogni paese del mondo, non è mancata la controrisposta degli altri mercati.

Pensionato calcola la sua pensione (Giustizia.lazio.it)

Dopo giorni di paura per le borse mondiali, e con quella di Wall Street che ha bruciato miliardi di dollari, collassando su se stessa, diffondendo la spettro della recessione, Trump ha fatto un piccolo passo indietro, forse capendo che la sua politica è davvero controproducente per gli USA. Ma lo spauracchio dei dazi è ancora vivo, e così viviamo questo periodo transitorio con grande preoccupazione. Ma che cosa comportano i dazi decisi da Trump sull’economia italiana? Perché influenzano anche le pensioni?

Dazi americani imposti da Donald Trump, perché influenzano negativamente anche le pensioni italiane

I dazi americani preoccupano il mondo intero, preoccupano persino i cittadini statunitensi e le aziende americane, già cadute in crisi, come Tesla dell’”amico” Elon Musk, praticamente messa in ginocchio delle nuove politiche economiche sostenute dal Presidente USA. In Italia, i dazi americani preoccupano quattro italiani su dieci.

Si teme per l’economia del paese, afflitta dalla crisi del 2008, dalla pandemia, dalle guerre, dalla crisi energetica e dall’inflazione. Tutto ciò sta incidendo sull’economia interna, con gli stipendi paralizzati e con il potere di acquisto delle famiglie in forte calo. La crescita del paese, così come quella di tutti gli altri paesi europei, è rallentata proprio dai dazi. Questi, inoltre, avranno conseguenze anche sugli assegni pensionistici.

Monete messe da parte nel salvadanaio (Giustizia.lazio.it)

Il mercato americano vale in generale circa il 10% delle importazioni italiane, dunque una buona fetta del nostro commercio. I dazi USA, se confermati, potrebbero bloccare le intenzioni del Governo nel lasciarsi alle spalle la controversa Legge Fornero, obiettivo sempre annunciato e purtroppo mai raggiunto nel corso degli anni. Se Bankitalia ha ridotto le stime di crescita del paese dallo 0,8% allo 0,6%, non si prospettano grandi cose per il 2025 e per il 2026.

L’impatto dei dazi americani sulle pensioni italiane: perché si teme una riduzione sull’assegno mensile

L’aumento dei dazi statunitensi rallenta la crescita dell’economia italiana, significa che ci saranno meno soldi disponibili, limitando così le risorse generali e costringendo il Governo a ritoccare le pensioni, applicando dei piccoli tagli. Ma non è tutto, perché dal 2027 è già confermato l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi.

Per bloccare questo aumento, ci vorrebbero circa 4 miliardi di euro, dovuti all’adeguamento delle speranze di vita, 4 miliardi che ora, con la guerra in Ucraina, i dazi americani e altri problemi attuali, non si riescono a trovare. A questo punto, avendo minori risorse disponibili, se l’Ape Sociale è stata confermata per il 2025 e il 2026, non sappiamo cosa ne sarà della Quota 103 e dell’Opzione Donna.

Portafoglio vuoto (Giustizia.lazio.it)

Le pensioni saranno tagliate, tornano ai valori del primo trimestre, quindi non usufruendo dell’aumento dovuto all’inflazione nella seconda parte del 2025. Si tratta di pochi euro, certo, ma per le persone che vivono con la minima, anche pochi euro fanno la differenza. Pensioni, arriveranno assegni a zero: cosa sta accadendo.

Nel 2025, la pensione minima è stata corretta in 603,40 euro, aumentando del 2,2% rispetto a quella del 2024. 13 euro in più, ai quali sono previsti altri 10/13 euro circa, per un massimo di 616,67 euro nella seconda metà dell’anno, un aumento compreso tra l’1,5% e il 2,7%. Ecco a causa dei dazi, potrebbe mancare proprio il secondo aumento previsto nel 2025.

Andrea Cerasi

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