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La truffa del curriculum torna a spopolare: come difendersi dalla manipolazione online

Published by
Andrea Cerasi

Sempre più diffusa la nuova truffa del curriculum: tramite una voce registrata si apprende di un’offerta di lavoro, ma come difendersi?

Nelle ultime settimane sta spopolando una nuova astuta truffa ai danni dei cittadini, in particolare ai danni di coloro che stanno cercando lavoro. Si tratta, infatti, della truffa del curriculum, e avviene tutto tramite una voce registrata che informa l’utente di essere stato selezionato tramite CV per essere ingaggiato per un lavoro, dopodiché, si passa alla chat. Scopriamo in cosa consiste e come difendersi.

Apertura App WhatsApp – giustizia.lazio.it

“Abbiamo selezionato il suo curriculum, si registri al numero WhatsApp per firmare il contratto di lavoro” dichiara la voce registrata, e in tanti, alle prese con la ricerca di un lavoro, ci sono già cascati, ma si tratta palesemente di una truffa ben escogitata. Come funziona questo raggiro che promette un lavoro e guadagni di tutto rispetto? Ecco come agiscono i cybercriminali.

Nuova truffa dell’offerta di lavoro: come agiscono i cybercriminali

La truffa colpisce tutti, visto che è diffusa capillarmente e riprodotta in modo casuale, tuttavia, avviene con maggiore intensità nei confronti di chi è alla ricerca di un lavoro e invia spesso CV. I cybercriminali, infatti, riescono a entrare nei vari siti di offerte di lavoro e agganciare dati personali dei candidati. Occorre fare molta attenzione a quali offerte di lavoro si risponde e in quali siti-agenzia ci si registra.

La truffa arriva tramite una telefonata, fatta con voce registrata, e proveniente da un numero con prefisso italiano +39. La voce sintetica informa che l’utente è stato selezionato tramite il CV inviato, e che per essere ingaggiato deve ricontattare l’azienda tramite WhatsApp. Gli viene quindi fornito un numero di telefono nel quale inviare, tramite WhatsApp, tutti i dati. Sembra tutto così bello e facile, non è vero?

Ragazza preoccupata controlla telefono – giustizia.lazio.it

Per chi cerca lavoro, sembra un sogno, l’interessamento da parte di un’azienda, la proposta di un impiego, la firma di un contratto. E allora, una volta contattata la misteriosa azienda, che non si presenta durante la telefonata, rimanendo avvolta nel mistero, ecco che, tramite chat, viene richiesto l’Iban, poi l’iscrizione al canale Telegram, dove cliccare su specifici link per registrarsi e iniziare il lavoro. A questo punto, si entra in un labirinto nel quale non è facile uscire.

Denaro in cambio di like, la proposta di lavoro finta dalla quale stare alla larga

L’impiego proposto è molto semplice: la fantomatica azienda chiede al nuovo assunto di mettere like ad alcuni link e video, in cambio di denaro. Soldi facili, fatica zero, lavoro semplicissimo. Peccato sia tutto falso: l’interlocutore, una volta contattato tramite WhatsApp, informa, sempre in maniera anonima, di collaborare con i venditori iscritti a YouTube e con diversi blogger.

Il lavoro sembra allettante, i guadagni stellari, da 50 a 400 euro al giorno. A questo punto, se si desidera proseguire la collaborazione, l’azienda fornisce un collegamento video YouTube di prova. Basta guardare l’intero video, mettere il mi piace e inviare uno screenshot in cambio del pagamento di 3 euro. I video di prova possono essere due o più, ma i pagamenti arrivano a fine giornata.

Icona dell’applicazione WhatsApp – giustizia.lazio.it

Si inizia così, ma per il lavoro non esistono contratti, né lettere di assunzione, il tutto avviene tramite messaggi su WhatsApp, c on una serie di link ai quali mettere link, fino a quando, una volta guadagnata la fiducia del “neoassunto”, l’azienda propone all’utente di contattare il business manager, il quale chiede il codice Iban del conto e nome e cognome dell’intestatario.

Una volta forniti i dati, i truffatori si mettono subito all’opera, effettuando operazioni di prelievo dal conto, per poi sparire per sempre, bloccando la chat. Come difendersi dal raggiro? C’è soltanto un modo, se si riceve una telefonata del genere, basta riattaccare e non contattare assolutamente i truffatori su WhatsApp. Altra truffa molto diffusa in questo periodo è quella del postino: non accettare mai questa busta.

Andrea Cerasi

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