Ereditare beni immobili oppure mobili cambia il proprio patrimonio, incidendo sul diritto a usufruire o meno a determinate misure, come per esempio l’Assegno di inclusione. Scopriamo di seguito come.
Quando si perde una persona cara si vive uno dei dolori più forti in assoluto. Superare un lutto non è mai una passeggiata, tanto più se a mancare è un affetto stretto, portando a non riuscire mai davvero a metabolizzare la cosa. Il lutto comporta un dolore fortissimo e non solo, dovendo occuparsi anche di aspetti pratici, in un momento in cui si vorrebbe pensare a ben altro. L’eredità della persona mancata può comportare cose da fare e incidere sulla nostra esistenza, in particolare su determinate misure di cui siamo magari titolari.
Parlando di eredità spesso possono sopraggiungere dubbi e perplessità. In particolare, ci si può interrogare se eventuali beni mobiliari e immobiliari ereditati possano incidere su aiuti economici, come l’Assegno di inclusione.
Coloro che ereditano dei beni mobiliari e immobiliari possono perdere l’Assegno di Inclusione (Adi), in particolare se sono presenti determinati elementi.
L’Assegno di inclusione consiste in una misura che sostiene i cittadini in difficoltà, sia economicamente, ma anche a livello professione e alla loro inclusione sociale. L’Adi è riservato alle fasce deboli della popolazione ed è indirizzato a una porzione di persone molto ristretta rispetto a sussidi come per esempio il Reddito di cittadinanza. In caso di eredità l’Assegno di inclusione è a rischio.
Ricevere una casa in eredità può far perdere questo sussidio, tenendo conto che per averne diritto l’Imu minimo per la prima casa deve essere massimo 150mila euro. Se si possiede un secondo immobile, invece, deve essere minimo 30mila euro, cifra piuttosto bassa, superata dalla maggior parte degli immobili. Questi requisiti valgono anche se l’immobile è soggetto al pagamento del mutuo da parte del titolare dell’Adi.
Oltre ai beni immobiliari, sull’Assegno di inclusione incidono anche quelli mobili ricevuti in eredità, essendo ritenuti parte del patrimonio del titolare dell’assegno. In questo caso è necessario rientrare in determinati limiti: tra denaro, beni e crediti, il patrimonio mobiliare per poter accedere all’Adi non deve superare i 6mila euro per nuclei familiari composti da una sola persona, 8mila da due e 10mila da tre.
Le cifre salgono di 1000 euro per ogni figlio a partire dal terzo, a 5000 mila euro per ogni componente disabile e 7.500 per ogni componente con disabilità grave.
Nel caso con l’eredità si superi queste soglie il diritto all’Assegno di inclusione decade. Quindi, se si riceve un’eredità è molto importante tenere conto di come questa cambi la nostra situazione patrimoniale, verificando di essere ancora titolari o meno dell’Assegno di inclusione.
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